Lampade e insegne al neon, ecco quando sono nate e come funzionano
Lampade e insegne al neon, quando un’intuizione vecchia più di cento anni continua ad essere molto funzionale e apprezzata.
Anche se i tempi stanno cambiando in fretta, quando pensiamo alle insegne colorate e luminose, tutti pensiamo subito alle luci a neon. E come potrebbe essere altrimenti? La fonte di luce più simpatica di tutte ha sicuramente dalla sua parte il fatto di adattarsi perfettamente alla creatività dei designer. Ogni volta che sentiamo pronunciare questa parola magica, la nostra immaginazione corre immediatamente alle straordinarie insegne di Las Vegas e alle luci colorate delle città più affascinanti del mondo.
Lo stile vintage, le forme sinuose e i tantissimi colori sono gli ingredienti fondamentali di questo grande classico della comunicazione visiva. Ma quando è stata inventata la prima lampada a Neon? Non ci crederete, ma la prima fonte luminosa di questo tipo è stata accesa quando la maggioranza degli europei ancora non aveva l’elettricità in casa. Era appena il 1909 quando l’inventore francese Georges Claude presentò la sua scoperta al Grand Palais di Parigi, un grande padiglione espositivo di vetro dove ebbe luogo la grande esposizione universale.
L’intuizione alla base di questa tecnologia è presto descritta: una lampada a scarica costituita da un bulbo di vetro trasparente contenente gas neon a bassa pressione. Ebbene sì, l’intelligenza ama le cose semplici e la solidità di questa invenzione ha resistito per oltre un secolo giungendo ancor più brillante (è proprio il caso di dirlo) ai giorni nostri.
Il neon, l’elemento che dà il nome a questa fonte luminosa, è un gas nobile noto insieme agli altri gas della sua famiglia per le sue particolari caratteristiche di inerzia chimica che gli consentono di stare a contatto con altre sostanze senza avere particolari reazioni. Quando viene usato all’interno di un tubo a scarica emette un’incandescenza rosso-arancio. Grazie a questa particolare luce, il neon è ampiamente utilizzato nelle insegne pubblicitarie, ma non tutti sanno, però, che il termine “neon” viene moltissime volte usato impropriamente perché, in realtà, all’interno delle insegne delle fonti di illuminazione diversi gas vengono utilizzati per ottenere diversi colori. L’equivoco più comune è quello di chiamare “lampade a neon” anche le lampade a fluorescenza.
Anche se il principio alla base del funzionamento resta assolutamente inalterato, le lampade e le insegne a neon si sono evolute in termini di luminosità, forme, colori e risparmio energetico. La sicurezza degli attuali impianti luminosi e pubblicitari è molto migliorata e oggi raggiunge standard qualitativi altissimi.
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